LA STORIA DEL VINO





El vin l’è bon
l’è un bel bicér
l’è mejo na serva
de un cavalier…

La nella valle c’è un’osteria
ch’è l’alegria di noi alpin
e se son palida come na strassa,
vinassa, vinassa e fischi de vin…

Val più un bicér di Dalmato
che l’amor mio…

-Mi son Alpin, me piase el vin..
-Bevevano i nostri padri ? Sii !,Bevevano le nostre madri ? Sii ! e noi che figli siamo bevian, bevian, beviamo.

-Viva Noè il gran patriarca, salvato dall’arca sapete perché? Perché fu l’autore del dolce liquore che lieti ci fa! Larallallallà.
-Riempi il bicchiere vuoto,vuota il bicchiere pieno,non lo lasciar mai vuoto,non lo lasciar mai pieno
-E se son pallida dei miei colori,non voglio dottori,non voglio dottori, e se son palida come na strassa,vinassa,vinassa e fiaschi de vin.

-Le tue labbra son più morbide dei fior,
come dei grappoli maturi sotto il sol,
i tuoi baci come il vino
fanno dire al mio cuor:
vino vino, vino vino e baci ancor …(Carosone)

-Libiamo, libiamo. libiam, nei lieti calici che la bellezza infiora…
Ah, libiam amore tra i calici, più caldi baci avrà..( Traviata,Giuseppe Verdi)

E molti sono i proverbi e detti popolari che accompagnano il vino:
-In vino veritas.( detto latino)
-Dio te varda da un magnador che no beve.
-L’ultimo goto l’è queo che imbriaga.
-El bon vin se trova dai paroci.
-El pezo fiore l’è quel del vin.
- Vin vecio e dona zovane
-Meglio la botte piena che la moglie ubriaca.
-Quando il capello tira al bianchino,lascia la donna e tienti al vino.
-L’acqua fa male,il vino fa cantare.
-Para via la malinconia, bevi vin qualunque sia.
-Buon vino fa buon sangue.
-Nelle botti piccole ci sta il vino buono.
-Amicizia di grand’uomo e vino di fiasco,la mattina è buono la sera è guasto.
-Amico e vino vogliono essere vecchi.
-Amicizia stretta dal vino non dura da sera al mattino.
-Bacco, tabacco e Venere riduce l’uomo in cenere.
-Per farsi un amico basta un bicchiere di vino,per conservarlo è poco una botte.
-Dire pane al pane e vino al vino.
-Il vino fa ballare i vecchi.
-La buona cantina fa il buon vino.
-Latte e vino ammazza il bambino.
-Non domandar all’ oste se ha buon vino.
-Pane finche dura ma vino a misura.

 

Litanie goliardiche del vino

-Era scritto sul Vangelo, chi non beve non va in Cielo.
-E lo disse il Padre Eterno, chi non beve va all’ inferno.
-Profetò Sant’ Isaia che il buon vino fa allegria.
-Sant’ Ambrogio da Milano, predicava col fiasco in mano.
-Ed un buon bicchiere di vino, convertì Sant’Agostino.
-San Francesco in su la Verna,ne teneva una cisterna.
-Predicava San Modesto “ beve ben chi beve lesto “.
-Lo diceva anche San Biagio, “ beve mal chi beve adagio”.
-San Luigi da bambino, niente latte solo vino.
-Ricordiamo San Nicolò,che nel vino s’annegò.
-E Santa Sinforosa,beve vino senza posa.
-E la santa Berenice,beve molto e non lo dice.
-Predicava San Camillo non è male essere brillo.
-E il vescovo ed il clero,bevon solo vin sincero
-Anche il diavolo all’ inferno se ne beve uno squaterno.
-Ed insieme ai condannati fa baldoria col Frascati.
-Ed in ciel ogni angioletto,beve vino e vino schietto.
-Ed insieme a tutti i santi,fanno brindisi col Chianti.

 

Citazioni celebri
-Dissi così,/ ed egli prese la coppa e bevve:/e molto godeva bevendo il dolce vino/e me ne chiese anche un’ altra. ( Omero)
-Il vino festeggi la giornata/in un giorno lieto/non è vergogna essere brilli (Tibullo)
-Il vino eleva l’anima e i pensieri e le inquietudini si allontanano da cuore dell’ uomo.( Pindaro)
-Chi non si dimostra amico dei vizi,diventa nemico degli uomini (Aretino)
-In taberna quando sumus: tam pro Papa, quam pro Rege, bibunt omnes sine lege ( anonimo medioevale)
-Ah, la Virtù: potessi raggiungerla…intanto versatemi da bere.( Anatole France)
-Chi non beve mai vino,ha un segreto da nascondere ( Charles Boudelaire)
-Il vino allieta il cuore dell’ uomo e la gioia è la madre di tutte le virtù( W Goethe)
-Se me frulla un pensiero che me scoccia,/me fermo a beve e chiedo aiuto al vino,/poi me la canto e seguito er cammino/cor destino in saccoccia (Trilussa)

 

Nella tradizione e nella nostra cultura popolare in vino non manca mai perché  dalla notte dei tempi è stato l’amico di tanti uomini ricchi e poveri nei momenti di allegria e nelle disgrazie, in compagnia o in solitudine. Non per nulla appare  già agli albori della storia dell’ Umanità con Noè che si racconta fu il primo ad assaporare l’ebbrezza del vino del quale sono state trovate tracce antichissime nell’ altipiano iranico, poi nella Mesopotamia e nell’ Egitto dove nel corredo funerario del Faraone TutanKamon (1339 a.c.) furono rinvenute delle anfore contenenti vino con l’annata, la zona di provenienza ed il produttore)  per proseguire con i greci e romani che avevano eletto il vino a bevanda preferita ed il dio Bacco a suo protettore. Le legioni romane portarono la vite ed il vino negli angoli più remoti dell’ Impero( Francia, Spagna, Germania) ma con la sua caduta la coltivazione della vite  fu abbandonata essendo il vino considerato dai Cristiani fonte di ebbrezza  e di piacere effimero e solo vicino ai castelli dei signori e ai monasteri veniva coltivata avendo anche uno specifico uso nelle funzioni religiose. Con il Rinascimento dal 1500 in poi si ricominciò ad apprezzare il vino e nei secoli successivi la coltivazione della vite e la vinificazione venne sempre più curata con la selezione delle qualità rispetto al territorio per ottenere vini sempre più qualificati. Ma verso la metà del 1800 una grave malattia proveniente dal Nord America minacciò di distruzione il patrimonio vinicolo europeo: un insetto la Philloxera vastatrix attaccava le radici della vite europea facendole marcire e morire. Il contagio partito dalla Francia si diffuse ovunque e solo dopo lunghi studi si trovò la soluzione che era  semplice: bastava innestare sulle radici della vite americana ( Clinton e Isabella portainnesti selvatici che resistevano all’ insetto) la vite europea le cui foglie non erano gradite alla filossera. In questo modo i tipi di vite europea di qualità superiori poterono essere salvati.
I vitigni più famosi e diffusi nel mondo sono:
-Rossi: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Nero,Zinfandel,Syrah
-Bianchi: Sauvignon,Chardonnay,Moscato,Riesling
Le Regioni di produzione più  famose al mondo sono
Varie Regioni Italiane, Libano, Francia ( Bordeaux,La Champagne, la Borgogna, l’Alsazia), Germania (valle del Reno),Portogallo ( Porto e Madeira),Spagna( Rioja e Toro,Ribera del Duero), Stati Uniti ( Napa Valley), Sud Africa,Australia,Cile,Argentina.
I vitigni  più diffusi in Italia sono:
-Da vino bianchi: Albona,Malvasia,Moscato,Bombino bianco, Insolia bianca, Pinots,Prosecco,Rieslings,Tocai friulano,Trebbiani,Vernacce
Da vino rossi: Aglianico,Barbera,Croatina,Sciava,Cabenets,Canaiolo,Cannonau,Marzemino
Dolcetto,Lambruschi,Merlot,Nebbiolo,Pinot nero,Sangiovese,Montepulciano.
Vitigni per uve da tavola: Cardinal,Vittoria,Italia,Baresana,Regina,Pizzutella, Moscata,Isabella.
Vitigni, uve e vini del Veneto
-Malvasia istriana ( bianchi)-Veneto e Venezia Giulia
-Cabernet Franc, Merlot, Pinot nero (rossi) Veneto Orientale
-Pinot Grigio, Verduzzo, Tocai Friulano, Chardonnay, Sauvignon (bianchi)  Veneto O.
-Prosecco, Verdiso ( bianchi) Colli trevigiani
-Vespaiolo ( passito bianco Torcolato)- colli alto vicentini-Breganze
-Garganega ( bianca) colli Euganei, Vicentini (passito Recioto di Gambellara) Veronesi (Soave)
-Corvina (nera) Colli Veronesi – Bardolino,Valpolicella ( con uva Corvina, Rondinella e Molinara, Recioto rosso, Amarone)

 
I vini in Italia in base alla loro specificità sono così classificati:

-VQPRD-Vini prodotti in regioni determinate.
-IGT- Vini ad indicazione geografica tipica.
-DOS-Vini a denominazione semplice.
-DOP-Vini con denominazione di origine protetta
-DOC - Vini a denominazione di origine controllata.
-DOCG-Vini a denominazione di origine controllata e garantita.
Le qualità dei vini sono: vino bianco, vino rosso, vino rosato, vino novello.
I vini speciali sono: lo Spumante ( metodo Champenoise  o Classico con fermentazione in bottiglia)  o metodo Charmat ( Fermentazione forzata in autoclave), il vino Barricato ( messo ad invecchiare in botti di legno),il vino Passito ( fatto torchiando l’uva messa precedentemente ad appassire),il vino Liquoroso,il vino Aromatizzato.
Particolari  denominazioni vengono usate per classificare i vini superiori e speciali:
CRU- è il prodotto di un vigneto caratterizzato da un terreno con un microclima che nel corso degli anni da sempre un prodotto di alta qualità.
La CUVEE- è una denominazione  esclusiva per gli spumanti ottenuti con il metodo Classico mescolando vini di diverse annate  imbottigliati e rifermentati con l’aggiunta di zuccheri e lieviti. Per questo motivo nella bottiglia cuvee non c’è data dell’ annata di produzione, al massimo quella dell’ imbottigliamento.
MILLESIMATO- Se la cuvee è ottenuta con vini della stessa annata di vendemmia di qualità superiore, la cuvee  dicesi millesimata e sulla bottiglia si troverà l’ annata.

Il Biologico nel vino: finalmente alcune cantine tornano all’ antico, al vino naturale senza agenti chimici. Ecco dieci regole per il Prosecco naturale (era ora!)
1-Uve dal consorzio Valdobbiadene-Conegliano.
2-Sì alla fermentazione in bottiglia.
3-Sì alla fermentazione con lieviti propri ed indigeni.
4-No al metodo Charmant (autoclave)
5-No al metodo Champenoise ( aggiunta di zuccheri)
6- No all’ aggiunta di zucchero di canna.
7-No ai mosti concentrati che non siano propri.
8-Sì alla macerazione del mosto con le bucce.
9-No ai solfiti aggiunti al vino.
10-No alla barrique ( botti in legno)

I vini più prestigiosi vengono omaggiati nelle mostre, nelle degustazioni e nelle riviste apposite, ma prima dovranno essere esaminati e giudicati da severi esperti, i sommeliers. Ecco un esempio di come viene presentato un ottimo vino, quasi una lirica:
Malbech : State degustando  un Malbech rosso scuro sanguigno,un’ po’ autunnale,proveniente da una terra nera e grassa. Un vino in cui si avvertono sentori di ghiaia e di legno bagnato. Oltre a questi risaltano la mora,il sambuco,l’inchiostro e una nota di smalto. In bocca diventa fruttato ed attraente, un’ po’ asciutto,un palato cupo, fosco,nello stile del Malbech più potenti, quasi tenebroso nella sua espressività. ( Dopo di che buona bevuta se vi riesce!)

Per ottenere un buon vino oltre al tipo del vitigno,molto dipende dalla qualità e posizione del terreno. La vite si adatta abbastanza a tutti i terreni ma preferisce quelli composti da argille fini  quasi sabbiosi, mediamente umidi, soleggiati e ricchi di sali minerali. Oltre alle condizioni naturali la vite ha bisogno di un’assidua lavorazione e cura:  dopo le accorte potature invernali, la concimazione e il sovescio del terreno,  servono nel periodo estivo i trattamenti contro la peronospora con prodotti e base di rame o zinco e contro l’oidio ( zolfo) e alla fine il diradamento dei grappoli e l’aereazione dei rimanenti. Dopo la vendemmia fatta al momento giusto di maturazione  dell’uva, le successive fasi della vinificazione e conservazione devono essere seguite con la dovuta perizia e scrupolo.


 


La potatura


La fioritura
 


La maturazione


La vendemmia
 


L’uva spremuta nel tino 


Travasare
 


Pan, salame e vin novo