Il tesoro dei Monti Lessini
Il tesoro dei Monti Lessini
A cavallo delle province di Vicenza
e Verona si estendono i Monti Lessini
che da tempo immemorabile racchiudono gelosamente un tesoro, un tesoro
che milioni di anni fa era vivo ed ora è conservato nelle rocce
nascoste di questi monti. Sono i famosi giacimenti di pesci e piante fossili
di Bolca ( Pesciara e Monte Postale ) che per il loro
eccezionale interesse scientifico sono molto più preziosi dell'
oro.
Da oltre 200 anni la famiglia Cerato è impegnata nell' avvincente ma paziente lavoro di estrazione di questi reperti.
Ora questi scavi sono condotti direttamente dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona con la collaborazione dell' Università degli Studi di Milano, la Regione Veneto e la consulenza operativa della Famiglia Cerato ed hanno permesso di individuare un altro sito sul vicino Monte Postale nel Comune di Altissimo ( Vicenza).
Le prime raccolte naturalistiche di questi pesci fossili risalgono al 1571 quando Francesco Calceolari creò il primo Museo Naturalistico che è considerato il più antico del mondo.
Da oltre 200 anni la famiglia Cerato è impegnata nell' avvincente ma paziente lavoro di estrazione di questi reperti.
Ora questi scavi sono condotti direttamente dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona con la collaborazione dell' Università degli Studi di Milano, la Regione Veneto e la consulenza operativa della Famiglia Cerato ed hanno permesso di individuare un altro sito sul vicino Monte Postale nel Comune di Altissimo ( Vicenza).
Le prime raccolte naturalistiche di questi pesci fossili risalgono al 1571 quando Francesco Calceolari creò il primo Museo Naturalistico che è considerato il più antico del mondo.
L'origine di questi bellissimi esemplari di un mondo
scomparso risale a 50 Milioni di anni fa durante l'Eocene. In questo periodo
esisteva il mare della Tetide esteso dall' attuale Mediterraneo all' Indonesia.
La zona litoranea era caratterizzata da barriere coralline e lagune simili a quelle attuali della Polinesia. La maggior parte degli esemplari di pesci è di tipo costiero. Si ritiene che per lo sviluppo ciclico ma improvviso di organismi planctonici sia venuto a mancare l'ossigeno in queste calme acqua lagunari con conseguente moria di pesci che andavano a depositarsi su fondali asfittici subito ricoperti da finissima argilla per poi nel tempo fossilizzarsi in strati sottili.
I pesci appartengono a specie marine attualmente scomparse e rappresentative sia di pesci con scheletro cartilagineo come gli squali, sia di pesci con scheletro ossificato come l'orata.
Peraltro presentano molte affinità con specie tuttora viventi nei mari caldi dell' IndoPacifico e Atlantico.
Anche
i fossili di alghe, piante e foglie confermano che l'ambiente marino era
di tipo tropicale.
Ora tutte queste testimonianze riportate alla luce dopo milioni di anni " riposano " al Museo Civico di Storia Naturale di Verona dove sono " amorosamente " conservate ed esposte per l'interesse degli studiosi e la meraviglia dei visitatori.
La zona litoranea era caratterizzata da barriere coralline e lagune simili a quelle attuali della Polinesia. La maggior parte degli esemplari di pesci è di tipo costiero. Si ritiene che per lo sviluppo ciclico ma improvviso di organismi planctonici sia venuto a mancare l'ossigeno in queste calme acqua lagunari con conseguente moria di pesci che andavano a depositarsi su fondali asfittici subito ricoperti da finissima argilla per poi nel tempo fossilizzarsi in strati sottili.
I pesci appartengono a specie marine attualmente scomparse e rappresentative sia di pesci con scheletro cartilagineo come gli squali, sia di pesci con scheletro ossificato come l'orata.
Peraltro presentano molte affinità con specie tuttora viventi nei mari caldi dell' IndoPacifico e Atlantico.
Anche
i fossili di alghe, piante e foglie confermano che l'ambiente marino era
di tipo tropicale.Ora tutte queste testimonianze riportate alla luce dopo milioni di anni " riposano " al Museo Civico di Storia Naturale di Verona dove sono " amorosamente " conservate ed esposte per l'interesse degli studiosi e la meraviglia dei visitatori.
copyright Venetoimage Sante Petrini
